lunedì 25 gennaio 2016

To be continued

So, it's been two years and a half since my last post. I started writing one in August but I never finished it because, well, it was taking too long and I felt it wasn't right.
Many things happened during all this time, some of them exchange related, so it's not that I didn't have the opportunity to write on this blog, but well.. here I am.
[This is taking already so much time - I can't find the proper background song. Yes, I need one.]

Let's start with a "short" recap.
[Reminder: Chihiro lives in Tokyo, Anna in Paris and we became very very very close while we were on exchange; Sofia is my Norwegian classmate and friend who was a kind of returnee herself at my school.]

  • July 2013: I visited my sister in London with my two other siblings. I spent there three weeks. I loved London. And I loved all its parks.
  • August 2013: Sofia visited me for a week, but it was so hot we didn't do that much. One day we went to Venice but it was like descending into hell. Anyway, it was nice. She practiced her Italian, I practiced my teaching skills. Maybe. I don't remember.
  • July 2014: I went to Wien with two friends to visit another friend who was staying there for the summer. Some things happen once in a lifetime.
  • September 2013 - June 2014: my Italian family hosted a Norwegian girl, Ada.
  • (school school school)
  • August 2014: Chihiro and I visited her Norwegian host family in Paris since they moved there in 2013. We spent two weeks together. There was her best friend from Japan too. We wanted to surprise Anna showing up at her doorstep but that didn't happen in the end and we just met. So the three mosqueteers' reunion took place.
  • (university university university)
  • July 2015: my Norwegian parents visited me in Italy. They met my family and it wasn't awkward - yes, I expected it to be awkward. Imagine calling two people "mamma".
  • August 2015: I finally went home. In Norway, I mean.

And this deserves more that two sentences. Going back: I thought it would feel strange. But it really felt like going home. I don't know how else I can describe the feeling. I recognized everything. When I arrived in Oslo the smell of the rain was familiar and also the way the city looks after it rains. The streets. The trees. The train station I got off at to get to school. And the place I lived in. And the smell of my house. And walking barefoot outside. And having my family around. I just needed it.
I think it's difficult to understand if you didn't make this kind of experience. It's not like going back to the city you feel in love with when you previously visited it. It's like when you go somewhere else and you go back home and you feel comfortable because it's your place, completely. And even so, I don't think I explained exactly what I meant.
Anyway, Chihiro came too. We spent two weeks together, fought a little - we're so different, had fun, had tacos and sushi, ate some other stuff, had more fun, met Jenny, ate some more. I met Sofia and I remembered I have to learn Spanish and that it doesn't matter how far away you live from some people, it will always feel like you met the week before. You just have more catching up to do.
We had brunch with Anna's host family because it was something Chihiro and I really wanted to do. You have to understand that we spent so much time together, we were so often at each other's places that, at the end, I found myself having three families. I love them all so much.
And last but not least, my family. What can I say? Just having them around was enough to make me happy. Watching my mum gardening, listening to my dad playing the guitar, having breakfast with Henrik and Jorun, talking with Synnøve on the way home, eating thai food that Olaug and Nicholas cooked. Feeling loved. These are the small things that matter to me and made my stay.
If you consider all of this you can maybe understand why I got a little bit mad when someone told me "have a nice holiday". It seemed like someone was diminishing the fact that it's home to me. Of course they didn't notice and I didn't say anything because I know they had the best intentions and I'm not that stupid.

Sudden change of subject. Kinda. It's already been two years and a half since I came back. It feels like forever ago, but I still find this experience in everything I do: in my behaviour, in my relationships, in my decisions. As I said a billion times before, it has changed deeply and forever. I may have not changed completely, but I improved in different ways and that made me feel and live better. So when I notice I go back to the old bad habits, I feel like I'm destroying what I built. It happened lately and maybe this is the reason why I am writing on this blog, to remind myself who I have become and that going back just brings negativity into my life. And, alright, because it was past time to update it.

I will always have something to tell about this subject (Norway, reunions, exchange, how much I miss it all, etc etc), so this blog will have more posts. Seriously. Maybe in a month, maybe in four years' time, who knows. It's a neverending

to be continued...

giovedì 20 giugno 2013

Manca poco

Questo è l'ultimo post che scriverò in Norvegia probabilmente. Domani è l'ultimo giorno di scuola e quindi dovrò restituire il computer.
È strano, sono quasi alla fine ed è difficile rendersene conto, come era stato difficile rendersi conto di partire per 10 mesi. Solo quando ero sull'aereo ho capito che stavo lasciando la mia vita per andare incontro ad un'altra.
Ed ora ovviamente dirò cose scontate, che avrò scritto almeno un milione di volte, ma necessarie per finire il mio percorso anche su questo blog che a modo suo mi ha accompagnato. Non ci ho scritto spesso, non ho aggiornata settimana per settimana, ma non mi pento di non averlo fatto, non c'era bisogno che tutti sapessero tutto se non gli avvenimenti più importanti, mi è piaciuto tenermi qualcosa per me.
Mi aspetta una notte in campeggio con i miei amici, una festa di addio, mi aspetta il campo di tre giorni con AFS, mi aspetta l'aereo che mi riporterà in Italia.
Ma gli addii sono già iniziati per me, sembrano una catena inevitabile, iniziata qualche settimana prima della fine: Mario, mio fratello, la sua fidanzata, tutto il coro, presto l'altra mia sorella. E se ci penso mi viene il magone, un buco nello stomaco che riappare quando penso a cosa succederà in questi ultimi giorni.
Ieri ho preparato i pacchi, erano lì che mi guardavano minacciosi, la valigia pure e un po' di ansia mi facevano. Tutto quel pesare-svuotare l'armadio-controllare di non dimenticare nulla. Li ho mandati e tanti saluti! Un pensiero in meno.
È davvero la fine di qualcosa difficile da spiegare.
Sono arrivata qua con le mie vecchie abitudini, con le mie convinzioni, con la paura di tante cose. E ora? Quello che mi viene da dire è che ora sono cresciuta, ora so cosa è davvero importante, ma è tutto troppo astratto forse per voi. Non è facile per me spiegare tutto quello che è successo, come mi ha cambiata, dovrei raccontare tutto, anche le cose insignificanti per voi ma che per me hanno significato tanto.
Ora ho molto più coraggio, nel dire le cose come stanno, senza paura che qualcuno possa essere contrariato. Ho imparato che la sincerità è la cosa più importante, che non è sempre piacevole sapere la verità, ma solo così puoi dimostrare davvero quanto tieni ad una persona. E qua mi rivolgo alle persone che non mi hanno detto le cose solo per non farmi stare male, non capendo che sono loro ad avermi ferito di più.
Per quanto lo sapessi ovviamente già da prima ho imparato che le persone sono tutte diverse, che bisogna guardare le cose da più punti di vista, non è detto che il proprio sia quello giusto.
Ho imparato a stare da sola e ad apprezzare la solitudine. Vedo tante persone che si sentono terribilmente sole, per nessun motivo. Se non riuscite a stare un po' da soli con voi stessi, come riuscite a godervi un buon libro, un buon film - piangendo da soli magari -, un buon paesaggio? È la vostra testa, ci dovete fare i conti ogni sera comunque.
E questa frase mi sembra adatta. "Alla fine ti abitui a tutto: ad essere forte, ad essere solo, ad essere forte da solo." E non prendetela dal lato triste :)
Mi sono affezionata a tante persone, ho già detto che mi mancheranno.
Mi sono affezionata a questa terra, che sembra adatta per me. Il mio cielo, il mio inverno, il mio freddo, le lunghe giornate estive (con poche ore di buio), la mia estate non troppo calda.

Ma sono contenta di tornare e di riavere tutte le altre cose che mi appartengono.
Ho come l'impressione che al mio ritorno molti mi faranno domande, mi chiederanno com'è stato, come sto. Sarà la decima volta che lo dico, ma sarà difficile. Quindi scusate se non vi darò la risposta corretta, ma è così che sarà, vorrò dire qualcosa ma non saprò come esprimermi.

P.S. A tra poco

sabato 15 giugno 2013

Peperone

Il titolo è del post che avevo iniziato ma salvato come bozza, non finito, e si riferisce al fatto che sono riuscita a diventare un peperone anche qua, anche se non ci sono 33457398 gradi.  Tutto ciò è accaduto due settimane fa, durante la gita in barca con AFS. Due giorni e una notte - passata in campeggio su un'isola dove c'erano zanzare infernali. Maledette! (Sento qualcuno di mia conoscenza dire "Non si maledice!")
Comunque, non sono più un cadavere che cammina, ma ho un po' di colore sulla mia carnagione da vichinga. Anche se le vichinghe qua sono più scure di me, tra lampade e intensiva abbronzatura nei pomeriggi soleggiati di questa terra scandinava. 
Tanti mi chiedono la data del mio ritorno e la mia risposta è: a fine giugno, inizio luglio. Spero che tutti accettino serenamente la mia decisione di non dire a nessuno il giorno preciso.
Vi basti sapere: non manca molto! Sono tutta presa da pacchi, ambasciata, valigia, dove metto tutta questa roba?, ma perchè ho comprato tutta questa roba?, questo pacco è troppo piccolo!, perchè non esiste il teletrasporto?, etc. Insomma, in piena fase di ritorno.
Voglio anche ricordarvi che mi mancate e che non vedo l'ora di riabbracciarvi! Sarò sempre affettuosa e mai acida, ve lo prometto. Anzi no, non sono sicura di poter mantenere una promessa del genere ;)
Mi manca il mio papà, mi manca la mia mamma, mi mancano gli schifosi che vivono in casa mia e che chiamo fratelli, mi manca il cibo, mi manca il mio buco di paese, mi manca il mio Paese. E so benissimo che mi mancherà anche questo Paese, ma che ci posso fare? Ho la sensazione che spesso mi sentirò divisa in due, tra due realtà e due vite completamente diverse e che è difficile mescolare. Ma niente che io non possa affrontare ormai!
Quindi sì, sono emozionata di tornare, ma ho allo stesso tempo paura. Perchè? Immagina, puoi :)

P.S. Non so se si è letto tra le righe ma sprizzo energia, sarà che ho passato una bellissima giornata con la mia famiglia, sarà che mi sento bene per nessun motivo così all'improvviso, sarà che ho scritto così di getto.
P.P.S. Schifi torno presto

giovedì 30 maggio 2013

Overthinking

Ho deciso di scrivere un altro post prima che mi passi la voglia!
Oggi è partito un mio amico per la Repubblica Dominicana, torna a casa. Il motivo non è importante, il punto è che è la seconda volta che saluto qualcuno con la consapevolezza che passerà tanto tempo prima di poterci vedere di nuovo, e chissà se ci rivedremo. Potete immaginare la mia tristezza?
Ed ecco cosa ho realizzato anche: tra un mese dovrò salutare anche tutti gli altri. Che il tempo passa e noi non ce ne accorgiamo neppure. Che vorrei averne di più. 
La fine di quest'anno per me vuol dire tantissime cose. Il ritorno alla mia vita, il ritorno a casa da un posto che è casa per me, il ritorno a tutti i rapporti che ho lasciato o che ho interrotto da quando sono qua, il ritorno ad una vita che mi sembra sia rimasta ferma mentre io mi sono mossa, ho fatto passi da gigante. Magari non si vede, ma è tutto dentro la mia testa, è là e prima o poi tutti lo capiranno.
Questo discorso l'ho fatto mille volte. Tutto il mio percorso, gli ostacoli, le gioie, i dolori.
So che bisogna vivere il presente e non disperarsi troppo per il futuro, ma questo è un giorno particolare, è un giorno di una partenza che fa riflettere, quindi è quello che ho fatto.
Mi sono affezionata a tante persone in questi 9 mesi ed ora che è quasi finita capisco quanto sarà difficile non poterle vedere, non poter passare la notte a guardare i film, non poterci parlare. Cose stupide che non potrò fare. E con qualcuno sarà ancora più difficile per le 7 ore di differenza, per la scuola, per gli impegni, per tutto.
Perchè tutti torneranno alla propria vita, io per prima. Torneremo alla nostra routine e sarà difficile far coincidere le due vite, quella che hai e quella che avevi; capire cosa bisogna fare per non lasciar andare tutto quello che si è costruito; concentrarsi sul presente, sulle proprie responsabilità; non pensare ad un'esperienza che è stata così cruciale, in tutti i sensi.
Quindi io chiedo a tutti quelli che ora stanno leggendo questo post, per cortesia, abbiate pazienza con me, perchè l'adattamento richiede tempo. E io sarò maledettamente sincera, vi dirò quello che penso, anche che dovrete lasciarmi da sola, perchè ho bisogno dei miei spazi, dei miei tempi. Chiedo troppo?
E se ho preso le distanze mi dispiace, ma se tenete ad un rapporto con me, tra un mese si può ricominciare, no? Allo stesso tempo voglio ringraziare tutte le persone che non mi hanno fatto soffocare, che sono state in disparte, almeno con me, per farmi vivere questa esperienza al meglio.
Ho tante cose da dire, sto cercando di trovare il filo, per farvi capire tutto quello che sto provando in questo esatto momento. È difficile!
Una cosa che non sapete e che dovreste sapere è che sono combattuta tra farmi una testa così per recuperare tutto quello che "ho perso" e lasciare che gli altri lo facciano. E una cosa triste è ricordarmi che sono sempre io a fare il primo passo. A scusarmi. A spiegarmi. A perdonare. A parlare. A restarci male. Sono sempre quella che ci tiene di più. Quella più presente. In questo caso, vorrei arrivare seconda.
Ma si può cambiare una parte così grande del carattere?

È finita che sono diventata malinconica. E che voglio restare ancora un po' qua. Che voglio essere solo io e non io-con-tutti-gli-altri.
E questa canzone?

"If you could see me now, would you recognize me?
Would you pat me on the back or criticize me?"

So la risposta per la maggior parte di voi.

mercoledì 29 maggio 2013

Tutto torna

Tutto torna - alla fine del post si saprà il perchè!
Dall'8 al 12 ho ospitato qua a casa tre italiane che vengono da Stavanger, una città a 7 ore da qua in treno. Dato che non ci eravamo viste dal campo iniziale, quindi a fine agosto, più o meno ogni notte siamo state a parlare fino a tardi, quindi alla fine ero morta di sonno, ma anche soddisfatta! Mi sono divertita come non mi divertivo da tanto, abbiamo parlato del ritorno in Italia (sì, lo scrivo dappertutto perchè è imminente), della Norvegia, di tutto! Siamo andate ad Oslo tutti i giorni dato che questo era lo scopo del viaggio, anche se non siamo riuscite a fare tutto, ma pazienza. Sono stati dei giorni piacevoli ed è questo l'importante :)
Ho comprato un maglione bellissimo verde di lana pesante che non vedo l'ora di mettere in Italia in quel weekend, direi che sono piuttosto soddisfatta! Forse lo darò a mio fratello, forse no, chi lo sa.
Ieri ho avuto l'esame di norvegese e spero davvero che sia andata bene, sono preoccupata di non aver scritto abbastanza, ma dovevate leggere le consegne tra cui potevo scegliere.. si salvi chi può! Ma è andata ed è questo l'importante. Da ora non si farà moltissimo a scuola (che finisce il 21 giugno), solo ripasso, qualche verifica, gita nei dintorni. Oggi sono andata appunto con la scuola ad un museo, in cui ero stata altre due volte, di arte moderna progettato da Renzo Piano - Astrup Fearnley Museum.
L'estate è arrivata anche qua comunque! 22 gradi, come piace a me, non da soffocamente come in Italia. Sono anche riuscita ad abbronzarmi/bruciarmi! Il tempo però può cambiare da un momento all'altro, sole, pioggia, caldo, freddo, non si può mai sapere. Comunque ho capito che in Italia c'è stato brutto tempo, se lo stato lo scrivono tre persone è abbastanza!
Ed ecco una grande notizia: dal 10 al 31 luglio sarò a Londra da mia sorella con mio fratello.. tre settimane! C'è qualcosa di meglio? Sono davvero al settimo cielo e anche questa volta devo ringraziare i miei genitori che mi permettono di farlo. Non smetto più di ringraziarli tra un po'.
In questo periodo mi divido tra tumblr e le mille serie tv che sto guardando quando non sono con gli amici. Però trovo sempre tempo per quello che mi piace davvero, che è scrivere e leggere. E ovviamente il ciò mi riporta a Baricco. Che sta andando in giro per l'Italia per parlare della Scuola Holden, che è un sogno per me. È davvero un progetto fantastico e mi vengono i brividi se ci penso! È un sogno.
Ma torniamo al titolo del post. Si potrebbe pensare che io stia alludendo al fatto che se facciamo qualcosa, in qualche modo ci venga restituito. Oppure che abbia fatto chiarezza in una situazione, che ora mi torna tutto. E invece no, sto solo parlando di una richiesta di amicizia che mi sono ritrovata su Facebook di una ragazza che veniva a scuola con me alle elementari che veniva dal Brasile. Dopo un anno con noi ci era tornata ed ora eccola qua che ricompare nella mia vita! Queste sono le belle sorprese :))
Ho detto tante cose, che nella mia testa hanno un senso, magari per voi no, io faccio del mio meglio!

Le serie tv che si devono vedere:
- New Girl
- Homeland
- The lying game se siete annoiati
- Arrow perchè lui è fico
- The following

Ecco tutto!

Gratulerer med dagen Norge!

Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho scritto? Troppo direi!
In questo ultilmo mese sono successe tante cose ed è trascorso così in fretta che non me ne sono quasi resa conto. Per un momento ci riflettevo e in quello dopo ero già impegnata a pensare a qualcos'altro.
Un giorno importante è stato il 17 maggio, il nostro 2 giugno italiano per intenderci. La festa nazionale norvegese è qualcosa di speciale, si sente davvero l'amore che tutti hanno per la propria patria. I norvegesi sono estremamente patriottici, non ho mai sentito qualcuno parlare male della propria nazione da quando sono arrivata in agosto, al contrario di come molti italiani fanno. Ma non voglio iniziare un discorso su questo, risulterei solo noiosa.
Comunque sia, sono andata con la mia famiglia ad Oslo per festeggiare questa giornata importante. Se dovessi descriverla in poche parole direi: coccarde, barnetorget, bunad, inno, pølse, gelato. Ma visto che non sono mai di poche parole, ecco qua come è stata la mia giornata.
La mattina non ci si sveglia tardi: solitamente si fa colazione con la famiglia o con gli amici, una signora colazione, indossando già i bei vestiti per il dopo. La colazione si consuma presto perchè il barnetorget comincia attorno alle 8, in qualunque città norvegese vi troviate, grande o piccola che sia. Il barnetoget è la "sfilata" dei bambini della scuola elementare nelle vie della città e di seguito, se ho capito bene, ci possono essere anche i russ (non so se ne ho parlato) e altri giovani. E ovviamente la banda! Io non sono andata a vedere quello nella mia città ma, appunto, sono andata ad Oslo perchè i miei genitori volevano che fosse speciale per me. Appena arrivati, avremmo dovuto assistere alla, se così si può chiamare, esibizione dei militari, ma c'erano troppe persone davanti ed ero troppo bassa per vederci qualcosa ovviamente! Una cosa che ho notato era che le persone non facevano tanto rumore; per esempio, immaginate di essere in una città italiana in un giorno di festa: non si deve parlare ad alta voce ogni tanto per essere sentiti? In Norvegia non è così e quella parte forse mi è mancata.
Comunque, ho visto il barnetorget dallo spiazzo davanti al castello reale, da cui si vedeva tutta la strada principale colorata di rosso, bianco e blu (che abbinamento bellissimo!) e piena di gente nel costume tradizionale, il bunad, o con "vestiti da festa", come li chiamava mia mamma quando ero piccola.
Dopodichè ho incontrato alcuni AFSers, con cui ho comprato una pølse (per chi non si ricordasse, una cosa a metà tra la salsiccia e il würstel) e dopo il gelato, due cose che si mangiano sempre il 17 maggio. Dopo 15 minuti di pioggia forte, è spuntato il sole (e non vi dico che caldo). Alla fine, rimasti in tre, siamo andati a vederci un film a casa e a far rimbalzare i sassi al mare.
Un'altra cosa importante è dire "Gratulerer med dagen" l'uno all'altro. Vuol dire "auguri". Capite quanto tengono a questa giornata? Auguro a tutti di vivere una giornata così. Se non la si vive non si può davvero capire cosa vuol dire sentirsi parte di una nazione che non era tua, ma lo è diventata. Non si può capire cosa vuol dire sentire l'inno cantato e salutare il re con la mano. Dire "Hurrà" al re. È una cosa strana ma speciale. Ed è un'altra cosa che porterò con me.

Devo assolutamente scrivere un altro post per raccontare il resto perchè questo diventerebbe solo pesante e noioso.

Con il cuore soprattutto verde-bianco-rosso, ma anche un po' blu-bianco-rosso - solo un colore di differenza, visto? Non può essere una coincidenza ;)

La foto non è il massimo, le altre non le trovo ahah

lunedì 29 aprile 2013

Ci si può innamorare tutti i giorni?

Questa volta non parlo di ragazzi, ma - ancora - del  cielo norvegese. È come se potessi innamorarmi tutti i giorni della stessa cosa perchè è sempre diversa. Non suona strano?
Scrivo nei momenti liberi che ho a scuola. E potrebbe sembrare che io scriva solo quando mi annoio, ma non è così: scrivo quando penso di avere qualcosa di interessante da dire, scrivo quando sono super impegnata e mi serve un minuto libero, scrivo quando non so come dire a parole quello che mi frulla per la testa.
Cosa mi è successo di recente? Tutto e niente come al solito.
Ultimamente mi sono accorta di riuscire a rendere una giornata non particolarmente felice o entusiasmante comunque una buona giornata. Mi spiego meglio. Per esempio, l'altro giorno era nuvolo e c'era vento, non esattamente il tempo ideale, cosa che mi porta solitamente ad essere annoiata e, a volte, ad ascoltare canzoni un po' infelici. Però ho pensato che è inutile intristirsi per nulla e tataaaaaa!, mi sono messa ad ascoltare canzoni allegre mentre riordinavo la camera.
Ho anche notato che le piccole cose mi fanno sorridere. L'altro giorno stavo tornando da scuola e davanti a me c'era una bambina che, ad un certo punto, si è mezza a saltellare verso casa, così, dal nulla. E mi sono messa a sorridere tantissimo! Una cosa che mi ha fatto stare bene :)
Ho riniziato a cantare per strada, con le cuffie, a semi-alta voce. (Ho ripetuto così tante volte ad-alta-voce che non so più come si dica.) E chissenefrega della gente o del fatto che sono stonatina!
Venerdì sono andata a casa di una ragazzina norvegese che il prossimo anno sarà exchange student in Italia. A Milano. E abiterà a 10 minuti dal Duomo. Come ho sempre detto, è tutta questione di fortuna. Comunque sia, dopo aver mangiato i taco norvegesi, e dico norvegesi perchè non sono assolutamente come quelli messicani, mi ha chiesto come si dice questo e quello in italiano, le basi della conversazione, ha messo post-it sulle cose in camera sua con la traduzione in italiano. Mi ha ricordato tanto me all'inizio. Mi ha ricordato che un anno fa stavo aspettando la famiglia, che non sapevo nulla del Paese in cui sarei andata, non parlavo la lingua e avevo il magone allo stomaco al pensiero di partire. Penso che l'attesa sia stata frustrante e anche bella e che vorrei tornare ad un anno fa per poter fare tutto di nuovo!
Ma poi penso che è bello anche essere arrivata fin qua, la sensazione di essere quella di prima, ma anche diversa, più consapevole, meno superficiale forse, più pronta per le cose che non conosco e che non ho mai fatto, ma che sarò più disposta a fare dopo tutto questo.
Davvero è difficile spiegare cosa si prova a fare un'esperienza del genere. Cosa di prova prima, nel frattempo, dopo. È difficile dire quanto si sia imparato senza sembrare presuntuosi.
Ma questo è un problema che mi porrò tra 2 mesi. Tra esattamente 2 mesi sarò in Italia.
Sono passati  mesi? Dov'è finito il tempo?
Vorrei riaverne un po' indietro!
Ogni tanto sento che questo posto è mio, ma lo sento ancora straniero, come se ci fosse qualcosa che non so. Si impara a conoscere un Paese come si impara a conoscere le persone. Ci si adatta. Ci si abitua. Piano piano si capisce.
Inizio sempre a parlare di cose concrete per finire a parlare di sentimenti, sensazioni.
Io non ho cuore e cervello separati ogni tanto, ho un cuorcello/cervuore.