Questo è l'ultimo post che scriverò in Norvegia probabilmente. Domani è l'ultimo giorno di scuola e quindi dovrò restituire il computer.
È strano, sono quasi alla fine ed è difficile rendersene conto, come era stato difficile rendersi conto di partire per 10 mesi. Solo quando ero sull'aereo ho capito che stavo lasciando la mia vita per andare incontro ad un'altra.
Ed ora ovviamente dirò cose scontate, che avrò scritto almeno un milione di volte, ma necessarie per finire il mio percorso anche su questo blog che a modo suo mi ha accompagnato. Non ci ho scritto spesso, non ho aggiornata settimana per settimana, ma non mi pento di non averlo fatto, non c'era bisogno che tutti sapessero tutto se non gli avvenimenti più importanti, mi è piaciuto tenermi qualcosa per me.
Mi aspetta una notte in campeggio con i miei amici, una festa di addio, mi aspetta il campo di tre giorni con AFS, mi aspetta l'aereo che mi riporterà in Italia.
Ma gli addii sono già iniziati per me, sembrano una catena inevitabile, iniziata qualche settimana prima della fine: Mario, mio fratello, la sua fidanzata, tutto il coro, presto l'altra mia sorella. E se ci penso mi viene il magone, un buco nello stomaco che riappare quando penso a cosa succederà in questi ultimi giorni.
Ieri ho preparato i pacchi, erano lì che mi guardavano minacciosi, la valigia pure e un po' di ansia mi facevano. Tutto quel pesare-svuotare l'armadio-controllare di non dimenticare nulla. Li ho mandati e tanti saluti! Un pensiero in meno.
È davvero la fine di qualcosa difficile da spiegare.
Sono arrivata qua con le mie vecchie abitudini, con le mie convinzioni, con la paura di tante cose. E ora? Quello che mi viene da dire è che ora sono cresciuta, ora so cosa è davvero importante, ma è tutto troppo astratto forse per voi. Non è facile per me spiegare tutto quello che è successo, come mi ha cambiata, dovrei raccontare tutto, anche le cose insignificanti per voi ma che per me hanno significato tanto.
Ora ho molto più coraggio, nel dire le cose come stanno, senza paura che qualcuno possa essere contrariato. Ho imparato che la sincerità è la cosa più importante, che non è sempre piacevole sapere la verità, ma solo così puoi dimostrare davvero quanto tieni ad una persona. E qua mi rivolgo alle persone che non mi hanno detto le cose solo per non farmi stare male, non capendo che sono loro ad avermi ferito di più.
Per quanto lo sapessi ovviamente già da prima ho imparato che le persone sono tutte diverse, che bisogna guardare le cose da più punti di vista, non è detto che il proprio sia quello giusto.
Ho imparato a stare da sola e ad apprezzare la solitudine. Vedo tante persone che si sentono terribilmente sole, per nessun motivo. Se non riuscite a stare un po' da soli con voi stessi, come riuscite a godervi un buon libro, un buon film - piangendo da soli magari -, un buon paesaggio? È la vostra testa, ci dovete fare i conti ogni sera comunque.
E questa frase mi sembra adatta. "Alla fine ti abitui a tutto: ad essere forte, ad essere solo, ad essere forte da solo." E non prendetela dal lato triste :)
Mi sono affezionata a tante persone, ho già detto che mi mancheranno.
Mi sono affezionata a questa terra, che sembra adatta per me. Il mio cielo, il mio inverno, il mio freddo, le lunghe giornate estive (con poche ore di buio), la mia estate non troppo calda.
Ma sono contenta di tornare e di riavere tutte le altre cose che mi appartengono.
Ho come l'impressione che al mio ritorno molti mi faranno domande, mi chiederanno com'è stato, come sto. Sarà la decima volta che lo dico, ma sarà difficile. Quindi scusate se non vi darò la risposta corretta, ma è così che sarà, vorrò dire qualcosa ma non saprò come esprimermi.
P.S. A tra poco
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